ANTIBIOTICI: USO SI’, ABUSO NO!

Nel 1928 il dottor Alexander Fleming fece una scoperta destinata a cambiare il futuro della medicina: la penicillina, principio attivo degli antibiotici che da allora hanno salvato milioni di persone. Risorse preziose, da usare con cautela e senza spreco, ma in alcuni casi assolutamente necessarie.

Il moltiplicarsi dei batteri resistenti mette oggi in pericolo l’efficacia degli antibiotici, e le cause sono da ricercarsi in varie abitudini scorrette:

  • uso eccessivo: studi scientifici dimostrano che più aumenta l’uso di antibiotici più aumenta

la diffusione di ceppi batterici resistenti. In alcuni Paesi gli antibiotici sono addirittura disponibili senza prescrizione medica.

  • prescrizione inappropriata: gli antibiotici prescritti erroneamente per quanto riguarda indicazioni, scelta del principio attivo e durata della terapia antibiotica (dal 30 al 50% dei casi) contribuiscono alla crescita di batteri resistenti.
  • ampio uso in agricoltura: spesso gli antibiotici sono usati come supplemento di crescita nell’alimentazione del bestiame perché è opinione diffusa che migliorino la salute generale degli animali, con il risultato di prodotti di qualità superiore. Ma se il loro uso sopprime batteri sensibili, permette a batteri resistenti di prosperare e raggiungere il consumatore finale, oltre ad avere un’influenza indiretta anche sul micro-ambiente.
  • indisponibilità di nuovi antibiotici: l’industria farmaceutica non sviluppa nuovi antibiotici per difficoltà economiche e normative, che hanno penalizzato anche la ricerca scientifica.

È importante fare un uso responsabile e consapevole degli antibiotici: questo aiuta a contrastare la resistenza batterica, causa di incremento della mortalità, lunghe degenze ospedaliere e costi sanitari elevati. Le previsioni in proposito sono piuttosto allarmanti: se non ci sarà un’inversione di tendenza, entro il 2050 le infezioni batteriche potrebbero causare più morti del cancro.



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